Siamo giunti ai titoli di coda.
Ad essere sincero all'inizio ho avuto parecchi dubbi riguardo a quali potessero essere i contenuti di un blog che parlasse unicamente dell'écru, tant'è che in me è cresciuto un certo sconforto.
Mai avrei pensato che questo colore potesse contenere in sé così tante sfaccettature e curiosità.
E allora come se non con un riassunto possiamo concludere la nostra avventura?
Fin dalla sua definizione (step 1) sono nate le prime scoperte riguardo al nostro protagonista e anche i primi ostacoli dovuti alla sua difficile caratterizzazione.
Per fortuna abbiamo riscontrato nella seta un fondamentale alleato e per ringraziarlo abbiamo analizzato le sue caratteristiche chimiche (step 14).
Non ancora appagati da ciò abbiamo deciso di trattare i miti della sua scoperta (step 4)e abbiamo preso spunto per iniziare a parlare dei protagonisti del colore (step 21).
Che importanza avrebbe l'écru se non ci fosse l'arredamento o il design (step 16) o la moda (step 20)?
Bhè, sicuramente sono i due ambiti più importanti in cui questo colore è protagonista, ma non sono gli unici.
Attraverso le sue traduzioni e le sue denominazioni negli altri paesi del mondo (step 2) abbiamo trovato la sua presenza in posti dove mai ce lo saremmo potuto aspettare come l'antico Egitto, nelle sue architetture mastodontiche (step 22) e in brevetti decisamente atipici(step 17).
Il colore écru, caratterizzato da una certa simbologia (step 3) per essere differenziato da tutti gli altri colori, è fonte di ispirazione per cantanti (step 5) e registi (step 7) americani e ciò è facilmente comprensibile per la sua eleganza e immediatezza che lo rendono un colore simbolo (step 10) anche per aziende e società.
Addirittura la simbologia del nostro colore viene sfruttata anche da coloro che devono creare una tendenza o una pubblicità (step 15).
Abbiamo parlato di cosa lo contraddistingue immedesimandoci in esso e smembrandolo(step 19) ma non è bastato per poter dare una visione completa della sua importanza.
Perciò abbiamo deciso di pensare a tutte le parole riferite al nostro protagonista e riportarle sia dentro una forma in ordine sparso (step 24) che in ordine alfabetico(step 9) per poter essere il più chiari possibile, e ciò a portato a delinearlo come un colore chiaro e sbiancato ma anche grezzo e selvaggio (step 23).
Il colore ècru è presente ovunque e in ogni epoca storica, infatti lo si può ritrovare nelle forme cartacee sia del passato in antichi manuali (step 11) che dell'attualità in fumetti (step 13).
Allargando il campo di osservazione siamo riusciti ad avere una sua testimonianza anche nella cucina (step 12) e nella scienza (step 6) grazie ad un articolo molto interessante che parlava di come viene percepito il colore a differenza del sesso. Quindi se in un quadro (step 18) fosse presente il colore écru buona parte del pubblico maschile probabilmente neanche se ne accorgerebbe.
E questo sarebbe un vero peccato perchè si perderebbero uno dei colori più belli e più affascinanti.
Blog riguardo al colore écru destinato all'insegnamento "Storia delle Cose"
mercoledì 11 gennaio 2017
martedì 10 gennaio 2017
STEP 23 - Un colore "selvaggio"
"«Pensiero selvaggio» è l’ossimoro, soltanto apparente, creato da Lévi-Strauss per indicare il vincolo che unisce la «società occidentale» alle popolazioni a lei più remote: è ciò che permette a un indiano americano di ritrovare una pista da indizi infinitesimali, a un nativo australiano di identificare le impronte su un sentiero, a un automobilista di muoversi con disinvoltura nel traffico metropolitano.
Alla ricerca di universali capaci di accomunare ogni uomo in un’unica disposizione cognitiva, Lévi-Strauss individua una struttura, profonda e razionale, grazie alla quale tutte le società elaborano i propri miti e credenze, realizzano il radicamento territoriale e l’organizzazione sociale dei propri componenti, e sviluppano strumenti pratici e complesse tassonomie. La loro necessità, prettamente umana, è di trarre un ordine dal fluire indistinto del reale."
Nel mio pensiero la prima cosa che mi viene in mente pensando al color écru è una dimensione preistorica nella sua caratteristica di antico, originario.
Dalla sua traduzione dal francese "crudo" immagino una situazione paleolitica in cui l'umanità si cibava di carni anche crude e in cui i vestiti erano principalmente pelliccie quindi materiali non tinteggiati ma grezzi.
Forse la principale caratteristica del color écru è il suo essere greggio. E cosa c'è di più selvaggio di ciò?
Alla ricerca di universali capaci di accomunare ogni uomo in un’unica disposizione cognitiva, Lévi-Strauss individua una struttura, profonda e razionale, grazie alla quale tutte le società elaborano i propri miti e credenze, realizzano il radicamento territoriale e l’organizzazione sociale dei propri componenti, e sviluppano strumenti pratici e complesse tassonomie. La loro necessità, prettamente umana, è di trarre un ordine dal fluire indistinto del reale."
Nel mio pensiero la prima cosa che mi viene in mente pensando al color écru è una dimensione preistorica nella sua caratteristica di antico, originario.
Dalla sua traduzione dal francese "crudo" immagino una situazione paleolitica in cui l'umanità si cibava di carni anche crude e in cui i vestiti erano principalmente pelliccie quindi materiali non tinteggiati ma grezzi.
Forse la principale caratteristica del color écru è il suo essere greggio. E cosa c'è di più selvaggio di ciò?
Fibra della seta |
STEP 22 - Il colore nell'architettura
Le Corbusier, uno dei maestri del Movimento moderno, sosteneva che se gli edifici possiedono diverse
combinazioni di colori allora raggiungono un alto grado di poeticità.
“L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione,
al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l'Architettura è per commuovere.”
L'architettura che secondo me più si avvicina a riportare il colore écru nelle sue forme è quella egiziana grazie alle sfingi e alle piramidi.
La sfinge nella mitologia egizia era un monumento che veniva costruito vicino alle piramidi come simbolo protettivo, per augurare una serena vita nell'aldilà al faraone. Ha corpo canino (o leonino) e testa umana maschile che si crede raffigurasse il faraone che doveva proteggere.
L'architettura che secondo me più si avvicina a riportare il colore écru nelle sue forme è quella egiziana grazie alle sfingi e alle piramidi.
La sfinge di Giza, nella necropoli di Giza |
La sfinge nella mitologia egizia era un monumento che veniva costruito vicino alle piramidi come simbolo protettivo, per augurare una serena vita nell'aldilà al faraone. Ha corpo canino (o leonino) e testa umana maschile che si crede raffigurasse il faraone che doveva proteggere.
La Grande Sfinge fu realizzata scolpendo la pietra viva, mentre alcune parti sono state costruite o riparate con l'aggiunta di blocchi di roccia tagliati. Tuttavia lo strato roccioso varia all'interno del monumento. Il risultato fu che il monumento era composto da tre diversi strati rocciosi:
- lo strato inferiore del corpo è di pietra calcarea dura ma fragile, di origine più antica;
- lo strato mediano, che comprende il nucleo della Sfinge, migliora salendo verso l'alto, ma è in media di pessima qualità; per questo sono presenti numerose crepe;
- lo strato superiore, che comprende la testa della Sfinge e il collo, è formato da pietra calcarea dura, che diventa sempre più pura nella testa, permettendo di preservarla meglio nel tempo.
Questa strutturazione porta l'intera costruzione ad avere un pigmento sabbia chiaro, vicinissimo all'écru.
sitografia:
domenica 8 gennaio 2017
STEP 21 - I protagonisti
Sicuramente il protagonista della storia più importante per la conoscenza del color écru è Marco Polo in quanto fu colui che portò la seta in occidente, da cui poi nascerà il nome del colore.
Un altro personaggio storico che può essere identificato come simbolo della storia del color écru è Peter Behrens, architetto tedesco, che molti reputano come colui che ha "inventato" ciò che noi tutti oggi chiamiamo design.
Un altro personaggio storico che può essere identificato come simbolo della storia del color écru è Peter Behrens, architetto tedesco, che molti reputano come colui che ha "inventato" ciò che noi tutti oggi chiamiamo design.
sabato 7 gennaio 2017
STEP 20 - I colori della moda
Il colore écru fin dalla sua definizione di tessuto di seta o lino originario grezzo presenta una fondamentale connessione con il mondo dell'abbigliamento e della moda.
Secondo la tradizione furono i Cinesi in epoca remota a scoprire il metodo per sfruttare il prezioso filamento mediante l'allevamento dei bachi e a produrre i primi tessuti di seta. Si era nel III millennio a.C. e per vari secoli le stoffe seriche furono riservate alla corte imperiale, il segreto venne rigorosamente mantenuto così che altrove si conosceva solo la seta selvaggia. Solo più tardi si cominciò ad esportare la seta in tessuti, matasse o filati attraverso la famosa Via della Seta, descritta anche da Marco Polo, per mezzo della quale non solo merci di valore, ma anche culture e religioni, piante e animali si propagarono da est verso ovest e viceversa.
I Greci e soprattutto i Romani furono grandi importatori dei preziosi tessuti di seta, con cui venivano confezionate vesti raffinate e costose. Dapprima centro commerciale della seta, Costantinopoli fu anche sede di tessiture e vi si realizzò in seguito il primo allevamento di bachi con alcune uova riportate di nascosto da due monaci inviati verso il 550 da Giustiniano. L'Impero di Oriente si specializzò così nella produzione di splendide stoffe seriche, impreziosite da raffinati disegni decorativi. Con la caduta dell'Impero la produzione della seta e la sua diffusione nel Mediterraneo furono ad appannaggio degli Arabi, che la resero fiorente in Spagna e in Sicilia, da dove passò in Italia trovando le condizioni ideali per un rapido e prospero sviluppo. Nell'Antichità e fino al Medioevo l'impiego della seta nell'abbigliamento fu limitato alle classi privilegiate a causa del suo alto costo, solo dopo le Crociate e con il proliferare delle manifatture (specie in Italia che dal XIII al XVII rifornì tutta l'Europa) la seta divenne più accessibile e se ne allargò il consumo. La sericoltura si diffondeva intanto in altri paesi europei, soprattutto in Francia, dove nei secoli XV e XVI sorsero grosse manifatture che tolsero il primato a quelle italiane.
L'invenzione del telaio meccanico nei primi anni dell'Ottocento potenziò l'industria della seta, mentre nella seconda metà dell'Ottocento si assistette alla ripresa dell'importazione dall'Oriente (Cina e Giappone) sia di greggio che di tessuti. L'invenzione delle fibre sintetiche e l'aumento costante del costo della seta pura rende oggi rende oggi l'impiego di quest'ultima nella moda sempre pi˘ limitato, anche se le sue qualità di leggerezza morbidezza e splendore restano irraggiungibili dalle altre fibre.
Attualmente su tutte le passerelle di tutto il mondo tantissimi modelli sfilano con tessuti color crema molto vicino all'écru.
Questa è la vera tendenza delle ultime stagioni, definita Ivory. Essa si riferisce alle tonalità della tavolozza del grigio, del giallo e del marrone. In questo modo l'écru fonde perfettamente l'abbigliamento con i colori come il cioccolato, corallo, verde, verde menta e il blu profondo grazie al suo carattere fortemente neutro che permette numerose combinazioni.
fonte http://embruti.altervista.org/documenti/seta.pdf
Secondo la tradizione furono i Cinesi in epoca remota a scoprire il metodo per sfruttare il prezioso filamento mediante l'allevamento dei bachi e a produrre i primi tessuti di seta. Si era nel III millennio a.C. e per vari secoli le stoffe seriche furono riservate alla corte imperiale, il segreto venne rigorosamente mantenuto così che altrove si conosceva solo la seta selvaggia. Solo più tardi si cominciò ad esportare la seta in tessuti, matasse o filati attraverso la famosa Via della Seta, descritta anche da Marco Polo, per mezzo della quale non solo merci di valore, ma anche culture e religioni, piante e animali si propagarono da est verso ovest e viceversa.
I Greci e soprattutto i Romani furono grandi importatori dei preziosi tessuti di seta, con cui venivano confezionate vesti raffinate e costose. Dapprima centro commerciale della seta, Costantinopoli fu anche sede di tessiture e vi si realizzò in seguito il primo allevamento di bachi con alcune uova riportate di nascosto da due monaci inviati verso il 550 da Giustiniano. L'Impero di Oriente si specializzò così nella produzione di splendide stoffe seriche, impreziosite da raffinati disegni decorativi. Con la caduta dell'Impero la produzione della seta e la sua diffusione nel Mediterraneo furono ad appannaggio degli Arabi, che la resero fiorente in Spagna e in Sicilia, da dove passò in Italia trovando le condizioni ideali per un rapido e prospero sviluppo. Nell'Antichità e fino al Medioevo l'impiego della seta nell'abbigliamento fu limitato alle classi privilegiate a causa del suo alto costo, solo dopo le Crociate e con il proliferare delle manifatture (specie in Italia che dal XIII al XVII rifornì tutta l'Europa) la seta divenne più accessibile e se ne allargò il consumo. La sericoltura si diffondeva intanto in altri paesi europei, soprattutto in Francia, dove nei secoli XV e XVI sorsero grosse manifatture che tolsero il primato a quelle italiane.
L'invenzione del telaio meccanico nei primi anni dell'Ottocento potenziò l'industria della seta, mentre nella seconda metà dell'Ottocento si assistette alla ripresa dell'importazione dall'Oriente (Cina e Giappone) sia di greggio che di tessuti. L'invenzione delle fibre sintetiche e l'aumento costante del costo della seta pura rende oggi rende oggi l'impiego di quest'ultima nella moda sempre pi˘ limitato, anche se le sue qualità di leggerezza morbidezza e splendore restano irraggiungibili dalle altre fibre.
Attualmente su tutte le passerelle di tutto il mondo tantissimi modelli sfilano con tessuti color crema molto vicino all'écru.
Questa è la vera tendenza delle ultime stagioni, definita Ivory. Essa si riferisce alle tonalità della tavolozza del grigio, del giallo e del marrone. In questo modo l'écru fonde perfettamente l'abbigliamento con i colori come il cioccolato, corallo, verde, verde menta e il blu profondo grazie al suo carattere fortemente neutro che permette numerose combinazioni.
Sfilata di moda |
Vorrei anche menzionare la scrittrice Ornella Pistilli che nel suo "Dress code. Sincretismi cultura comunicazione nella moda contemporanea" scrive che il colore écru, insieme ad altri colori neutri come il sabbia, il cammello e il biscotto, è Naturale definito come "quello che guida il sociale e la cultura del nostro paese"
Da "Dress code. Sincretismi cultura comunicazione nella moda contemporanea" pagina 127-128, di Ornella Pistilli
fonte http://embruti.altervista.org/documenti/seta.pdf
venerdì 6 gennaio 2017
STEP 19 - Anatomia di un colore
Buongiorno, mi presento sono il color écru.
Magari hai sentito poco parlare di me o magari non sono il primo colore che ti viene in mente quando vuoi descrivere qualche cosa.
Magari non sai neanche della mia esistenza o magari pensi che io sia un animale tipico del territorio africano.
Ma nonostante ciò non me la prenderò.
In effetti io stesso fino a poco tempo fa non "esistevo".
Ero un sinonimo.
Fino al 1930 ero solamente un sinonimo del beige.
Sono stato umiliato e deriso da tutti. Dal rosso, dal verde, dal blu, perfino dal giallo.
Ma questo sarà l'anno della mia rivalsa! Finalmente voi esseri umani iniziate ad avere buon gusto e avete compreso la mia imprescindibilità nell'arte dell'arredamento.
Le vostre case hanno iniziato a dipingersi di me.
Non di beige e nemmeno di sabbia.
Arredamento |
Guarda quanto sono bello, guarda!
Va bene, risalto quando sono accostato ad altri pigmenti a me simili, ma sono sicuramente il più importante!
Ah e come se non bastasse ho anche il fascino dello straniero, infatti sono di madre francese.
Ha preso ispirazione dalla seta grezza e ha scelto per me un nome bellissimo : "écru"
Questo nome mi rende da un lato difficilmente definibile ma dall'altro anche misterioso ed affascinante.
Sono un colore pericoloso in quanto cambio accezione da fibra a fibra, quindi bada bene prima di pensare di avermi trovato.
giovedì 5 gennaio 2017
STEP 18 - Le arti pittoriche
Essendo il colore écru principalmente attribuibile a tessuti e filamenti la mia ricerca si è basata sul cercare personaggi che indossassero abbigliamenti di questo pigmento.
La prima opera d'arte che ho scelto è "La ragazza col turbante" o "Ragazza con l'orecchino di perla", un dipinto a olio su tela (44,5×39 cm) di Jan Vermeer, databile al 1665-1666 circa e conservato nella Mauritshuis dell'Aia.
In questo dipinto ho rivisto il mio colore sia nel vestito indossato che principalmente del turbante.
La seconda opera d'arte è invece "Remember" di Alfred Stevens, 1863.
In questo dipinto è visibile il colore écru nel drappeggio della vestaglia del soggetto del quadro.
In questa immagine è di rilievo il colore écru per l'arredamento della cucina, luogo fondamentale per esprimere una delle infinite mansioni della madre come protettrice e accuditrice dei figli.
fonte http://www.newyorker.com/culture/culture-desk/cover-story-happy-mothers-day
La prima opera d'arte che ho scelto è "La ragazza col turbante" o "Ragazza con l'orecchino di perla", un dipinto a olio su tela (44,5×39 cm) di Jan Vermeer, databile al 1665-1666 circa e conservato nella Mauritshuis dell'Aia.
"La ragazza col turbante" Jan Vermeer |
In questo dipinto ho rivisto il mio colore sia nel vestito indossato che principalmente del turbante.
La seconda opera d'arte è invece "Remember" di Alfred Stevens, 1863.
In questo dipinto è visibile il colore écru nel drappeggio della vestaglia del soggetto del quadro.
"Remember" Alfred Stevens, 1863 |
E ancora Chris Ware nella copertina del "The New Yorker" del 13 maggio 2013 rappresentò una abitazione con un nucleo familiare in occasione della festa della mamma.
Copertina "The New Yorker" 13 maggio 2013 |
fonte http://www.newyorker.com/culture/culture-desk/cover-story-happy-mothers-day
mercoledì 4 gennaio 2017
STEP 17 - Nel brevetto
Il brevetto (o più propriamente brevetto per invenzione) è un titolo giuridico in forza del
quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento dell'invenzione, in un territorio e per un periodo ben determinati, e che consente di impedire ad altri di produrre,
vendere o utilizzare l'invenzione senza autorizzazione.
L'inventore Harmanus Bernardus Maria Lenting ha brevettato un procedimento di trattamento di tessuto écru e cellulosa, prodotti ottenuti secondo suddetto procedimento e la loro utilizzazione.
Sitografia
lunedì 2 gennaio 2017
STEP 16 - Nel design
Il colore écru è molto importante nell'ambito del design, infatti oggi è largamente usato per arredare con eleganza e sobrietà gli interni delle proprie abitazioni.
Il colore écru tende al grigio e al beige, dunque nell'arredo della propria casa può "sposarsi" perfettamente al bianco, contribuendo a creare un ambiente particolarmente fine.
Molto di voga anche un abbinamento classico ecru e tabacco, soluzione ideale ad esempio per il proprio soggiorno, per un ambiente ospitale e confortevole.La tinta ecru si adatta bene non soltanto al salotto ma anche alla camera da letto bagno e alla cucina, se accostati con mobili ed accessori di color beige e marrone, sfruttando le differenti tonalità di questo colore.
Un colore che può essere usato anche per tinteggiare le pareti soprattutto se i pavimenti della proprio casa sono chiari, soluzione consigliata per chi dispone di un ambiente piuttosto luminoso.
Arredamenti interni in cui prevale l'écru |
fonte https://www.desainer.it/consigli/color-ecru.php
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